Ove son or le meraviglie tue O regno di Sicilia? Ove son quelle Chiare memorie, onde potevi altrui Mostrar per segni le grandezze antiche?
(Dal Fazello - Storia di Sicilia, deca I,lib. VI,cap.I)
Pinacoteca
Dopo l’Unità d’Italia le leggi di soppressione delle corporazioni religiose e di liquidazione dell’asse ecclesiastico (1866) pongono a Piazza, tra gli altri, anche il problema dell’enorme patrimonio artistico custodito nei conventi e nelle chiese confiscate e, in parte, cedute al Comune.
In particolare la chiesa di Sant’Agata annessa all’omonimo convento delle Benedettine, ottenuto a metà del XVI secolo dalla trasformazione di alcune abitazioni private, era talmente ricca di pregevolissime opere d’arte che il sindaco Antonio Crescimanno, sulla base di una deliberazione della Commissione provinciale conservatrice dei monumenti e delle opere d’arte, nel 1885 fece approvare dal Consiglio comunale una delibera con la quale essa veniva destinata a pinacoteca e museo comunale. Restituita, dopo un lungo contenzioso al Vescovo,la chiesa venne successivamente abbattuta in epoca fascista. Gran parte delle opere d’arte in essa contenute vennero trasferite in Cattedrale, ma la Pinacoteca comunale era ormai istituita. Occorrerà attendere il novembre 1898 perché essa abbia assegnati dei locali («due stanze al primo piano del palazzo Fundrò»), grazie alla volontà del sindaco Francesco Camerata. Da allora la maggior parte delle tele hanno arricchito le sale del Comune, della Sala consiliare o della Biblioteca.
Nel 2002, il progetto di riqualificazione urbana denominato" I luoghi della cultura" e finanziato dalla regione siciliana comprese la previsione di allestire la Pinacoteca comunale nell’ala settentrionale dell’ex convento della Trinità, anch’esso delle Benedettine, costruito a metà del XV secolo e rimasto attivo fino al 1880 quando, trasferito al Comune, venne trasformato in scuola elementare maschile e scuola materna.
I lavori, avviati nel 2007, sono stati conclusi nel 2011.
L’ordinamento museale è stato curato dal prof. Gioacchino Barbera, a lungo direttore del Museo regionale di Messina e tra i massimi storici dell’arte siciliani.
La pinacoteca, in tre grandi sale, accoglie alcune decine di opere d’arte di proprietà del Comune, tra cui alcune donate da cittadini benefattori proprio in occasione dell’allestimento, e opere di proprietà di altri enti offerte in comodato d’uso al Comune per garantire una loro completa fruizione sociale.
Opere che vanno dall’affresco della Madonna in Trono del XV sec. e dalla sua sinopia provenienti dalla chiesa di S. Maria di Gesù, a opere dei primi del Novecento dipinte da Giuseppe Paladino oltre ad alcune sculture significative.
La Pinacoteca è aperta tutti i giorni eslcuso il lunedì e comprese domeniche e festivi, dalle 10,00 alle 18,00 ed ha un bookshop all’interno.