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Monastero di Santa Chiara - Adrano
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Monastero di Santa Chiara - Adrano

Monastero di Santa Chiara - Adrano




Era proprio delle suore minori osservanti di S. Chiara e nacque nel 1602 per donazione dei ricchi coniugi di origine palermitana Tommaso e Agata La Bruna in seguito alla conferma del papa Paolo V. Una rendita, ad essi pervenuta, permise di ospitare nel collegio di clausura, senza che versassero somma di denaro, dodici fanciulle del loro stesso ceto. Dal 1607 iniziarono i lavori di ampliamento del monastero che si estese fino alla zona di S. Pietro. La prima abbadessa fu suor Agata La Valle che insieme con le suore Felice Marino, Geronima ed Innocenza Statella erano state trasferite in Adernò dal monastero di Montevergine e S. Gerolamo di Catania.
In seguito alla conferma del Papa Paolo V, con suo "Breve" del 9-1-1607 in quello stesso anno, il monastero ebbe legale riconoscimento. Verso la metà del '700 fu costruito il quarto nuovo del monastero che prospetta sulla piazze S. Chiara. All'espansione dei locali del monastero collaborò nel 1816 Felice Spitaleri, vendendo una cara ereditata dal barone Don Vittorio Rametta, si costruì una Chiesa e un nuovo monastero che ospitava delle fanciulle consacrate al servizio di Dio.
La Chiesa non era ricca di statue né arredamenti vari; le mura erano semplicemente intonacate e prive di qualsiasi decorazioni o stucchi; solo l'altare centrale, dedicato a Santa Chiara, si presentava arricchito di decorazioni; nell'anno 1812 in suo onore il maestro Orazio Isaia costruì un'elegante vara. La Chiesa aveva di già un coro per le preghiere delle monache. In seguito, con le leggi eversive del 1866, l'edificio toccò al comune che lo adibì in caserma e per uffici pubblici.
Nel 1887 le Suore Clarisse furono costrette ad uscire dal monastero e ripararsi in quello di Santa Lucia. In seguito all'epidemia di colera che nel 1887 colpì Adrano, la Chiesa ospitò i malati per essere curati ed assistiti, compiendo in tal modo opera di misericordia.
Nel 1905 la Chiesa ebbe il rettore Padre Angelo La Naia. Quando nel febbraio del 1903 Leone XII decretava la solenne incoronazione dell'immagine di Maria Ausiliatrice a Torino, ovunque si propagò un nuovo entusiasmo e un nuovo slancio d0amore verso la Vergine SS.. Due anni dopo uno dei raggi dell'aureola di gloria della Santa Vergine venne a posarsi su Adrano, illuminandola di una nuova luce di fede; e nel novembre dal 1905 Maria Ausiliatrice fece la sua entrata ad Adrano in mezzo ad un popolo osannante.
La statua, insieme a quella del Bambino Gesù, fu posta sull'altare maggiore e i fedeli vollero che si facessero due coroncine d'oro, con le donazioni del popolo.
Esse furono poste sul capo delle due statue. I bombardamenti della 2^ guerra mondiale distrussero e rasero al suolo la Chiesa, restò intatta solo la cappelletta dell'Ecce Homo e tra le macerie furono ritrovate le coroncine d'oro della Madonna e del Bambino. Il sac. Salvatore Guzzardi, rientrando in paese dopo il bombardamento e trovando la Chiesa distrutta, promise alla Madonna di ricostruirla nello stesso posto con il ricavato della vendita delle sue proprietà. La promessa fu mantenuta, la Chiesa ricostrita ed inaugurata con una festa solenne il 24 maggio con la partecipazione di una grande quantità di fedeli. La cerimonia venne resa più solenne dalla presenza di vescovi e alti rappresentanti della congregazione salesiana.
La Chiesa di Santa Chiara prospetta su piazza M. Ausiliatrice, ma è inserita in quel contesto di elementi architettonici che prospettano su piazza Umberto. Il suo prospetto come il suo interno sono di recente costruzione. Il portale della Chiesa è più elevato rispetto alla strada, e si arriva ad esso per mezzo di una scalinata.
La parte bassa è costituita da una zoccolatura in pietra lavica, e quindi da un'alternanza di fasce di marmo bianco e nero. La parte superiore è costituita da una grande nicchia dove alloggia la statua di M. SS. Ausiliatrice, nella parte bassa vi sono cinque piccole nicchie dove sono collocate altrettante statue di santi e nella parte alta della statua di M. SS. Ausiliatrice vi sono fregi, piccole logge e cornici di vario genere. Un grosso frontone chiude queste due parti, e dà inizio al campanile, dove sono ubicate altre quattro nicchie e un orologi.
All'interno la Chiesa è di modeste dimensioni, ad unica navata, riccamente decorata di stucchi. La volta è a botte lunettata.



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