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::Lavatoio medievale a Cefalù » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Lavatoio medievale

Lavatoio medievale




In via Vittorio Emanuele, scendendo uno scalone  in pietra con andamento a chiocciola, si trova il Lavatoio pubblico, conosciuto come "Lavatoio medioevale", denominato comunemente " 'U Ciuni" (il fiume), presso il tardo-rinascimentale palazzo Martino. E' considerato la foce dell'antico fiume che una lapide posta su uno dei pilastri dell'ingresso indica come fiume Cefalino, il quale nascendo su un altopiano a sud-ovest di Cefalù, dalle montagne di Gratteri sfociava a Cefalù seguendo un percorso sotterraneo. Le antenate dei cefaludesi sfruttavano il continuo scorrere dell'acqua per lavare i loro panni e garantirsi quell'igiene così rara nel Medioevo. Nel 1514 fu demolito e ricostruito in posizione più arretrata rispetto alle mura cittadine e il fiume che scorreva a cielo aperto venne coperto nel XVII secolo. Nel 1655 furono altresì realizzate le strutture con volta ad arco. Nell'estate del 1991 sono stati ultimati i lavori di restauro. Il lavatoio si presenta con una scalinata in pietra lavica che conduce ad una pavimentazione levigata dal tempo e ad una serie di vasche che si colmano con le acque che scorrono da ventidue bocche di ghisa (di cui quindici teste leonine) disposte lungo le pareti sovrastate da basse volte. Attraverso un piccolo antro, l'acqua raggiunge il mare. Nelle vasche sono evidenti gli appoggi che servivano per strofinare i panni.
Sul cancello di ingresso alle scale che portano al Lavatoio Medievale vi è apposta un'iscrizione seicentesca in latino dove è scritto: "Qui scorre Cefalino, più salubre di qualunque altro fiume, più puro dell'argento, più freddo della neve". La leggenda vuole che il torrente Cefalino fu generato dal pianto di una ninfa pentita di aver punito il tradimento del suo amato con la morte. Si accede al lavatoio attraverso la scala "a lumachella" che scende fino alle vasche semi coperte da una struttura a volta a sesto acuto. L'acqua fuoriesce da delle bocche su tre pareti e scorre attraverso una via di fuga tra le rocce per poi raggiungere il mare. Le donne del paese hanno continuato a fare uso del Lavatoio Medievale fino a qualche decennio fa.




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