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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Madre di S. Nicolo di Bari

Chiesa Madre di S. Nicolo di Bari




Sorge nella piazza del paese ed è intitolata a S. Nicolò di Bari. Oggi è collegata con l'imponente torre detta "dei Ventimiglia" che, con le sue arcate, fa da vestibolo all'ingresso principale dell'edificio; un tempo però le due strutture erano separate e l'antica torre, oggi campanile della chiesa, e potrebbe avere assunto funzioni di torre civica, recente ipotesi che, sebbene non ancora suffragata da fonti documentarie, appare pertinente in base ai raffronti e studi storici su altre torri di uguale natura dei centri vicini,
La chiesa Madre sorse nel XIV secolo con lo stesso titolo di S. Nicolò, ma non si esclude che possa essere sorta in epoca normanna, così come le numerose chiese madri siciliane che portano tale titolo: a quell'epoca la chiesa era formata da una sola navata e da un transetto sul quale si attestavano tre cappelle absidate. Nel corso del XVI e XVII secolo subì le prime trasformazioni che portarono all'allungamento del vano fino alla torre e all'ampliamento che consentì di creare tre navate: è della metà del Seicento la realizzazione del colonnato da parte dello scalpellino Luca Morina. Ancora in questo periodo funzionava la "pinnata", portico coperto posto nel fianco meridionale della chiesa sotto al quale solevano svolgersi le riunioni cittadine: in caso di numera affluenza di popolo le assemblee civiche si tenevano anche all'interno della Chiesa Madre (costume ripreso qualche tempo dopo: certamente ai primi dell'Ottocento). Un'ulteriore trasformazione nel corso del Settecento portò alla definizione delle cappelle sulla navata destra ed alla costituzione di alcuni altari. All'interno della chiesa è possibile ammirare il Giudizio Universale, capolavoro di Giuseppe Salerno (uno dei due Zoppo di Gangi) e varie statue dello scultore gangitano Filippo Quattrocchi. Interessante è l'Oratorio del SS. Sacramento, affrescato nel Settecento, e la cripta contenente le mummie di alcuni sacerdoti comunemente detta "a fossa di parrini", risalente alla metà del XVIII secolo,.

Le indagini sui corpi mummificati, condotte da studiosi internazionali, sono avvenute attraverso radiografie e immagini endoscopiche. Per tanti anni la porticina che dava accesso alla "fossa di parrini" è rimasta chiusa come se quella cripta fosse uno spazio privato, riservato ai sacerdoti. Oggi questo spazio particolare non solo è diventato meta per i turisti, ma anche per gli studiosi. Quello che colpisce sono i volti dei sacerdoti mummificati che, attraverso la cera, sono stati riprodotti in modo così eccellente che in alcuni sembrano trasmettere ancora le loro espressioni naturali, il loro umore, l'atteggiamento ed anche la postura.

Chiesa Madre:
Orari: aperta solo il sabato e la domenica
mattina:10,00 - 13,00
pomeriggio: 16,00 - 18,30
Per visite infrasettimanali, prenotarsi ai numeri:0921/501471 - 0921/689907

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