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Chiesa Madre SS.Redentore e San Nicolo di Bari - San Giuseppe Jato
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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa Madre SS.Redentore e San Nicolo di Bari - San Giuseppe Jato

Chiesa Madre SS.Redentore e San Nicolo di Bari - San Giuseppe Jato

Corso Umberto I



La Chiesa Madre, Santissimo Redentore San Nicolò di Bari, fu edificata a partire dal 1792 anno in cui il Marchese Beccadelli pose un diamande nella cerimonia di benedizione della prima pietra.
La frana dell'11 marzo 1838, ne compromise la struttura, venne riedificata sul progetto originario dell'architetto Salvatore Attinelli ed infine dell'architetto Achille Viola nel 1848
Sita nella via Umberto, è stata completata nel 1922, anno in cui si realizzarono gli attuali campanili e la facciata. Posizionata lungo l'asse viario del Corso Umberto I, è dedicata al culto di San Giuseppe che fino al 1784 fu il patrono della neonata Università di San Giuseppe dei Mortilli ( cosi si chiamava l'attuale Comune di san Giuseppe Jato sotto il Regno Borbonico). Non a caso sul frontone e la dicitura: "Sacro a S. Giuseppe. Asilo a tutti di preghiera e di pace". A pianta basilicale a tre navate sormontata da una cupola dalle 7 finestre ,ha uno stile un po' ecclettico, ma è neoclassica nell' insieme.La navata centrale è decorata a racemi ad imitazione stucco (autori i Fratelli Brusca di Palermo) che riguadrano tre pitture di Francesco Padovano (1910): L'Annunciazione di Maria , Presentazione di Gesù al tempio, la Natività.
Nel Presbiterio delimitato da una balaustra in bellissimi marmi mischi, si trova il bellissimo il coro con stalli di legno scolpiti, Nella volta del presbiterioincorniciate da stucchi le belle le tele del pittore Giuseppe Carta da Palermo: al centro l'Incoronazione di Maria;a destra La Maddalena che unge i piedi a Gesù; a sinistra Gesù e la Samaritana al pozzo di Sichen. Di Benedetto Violante (1908) sono i quattro affreschi degli evangelisti sotto la cupola. Agli angoli della volta dell'abside le quattro virtù teologali (Fede, Speranza, Carità ed Opere buone) e gli angeli con festoni di fiori che decorano la lunetta finestrata.
Le Cappelle del Transetto sono rispettivamente dedicate alla Patrona Maria della Provvidenza e al Santissimo Crocifisso con un bell'altare neoclassico di marmi mischi custodisce un bel crocifisso di carta pesta ottocentesco un'antica addolorata lignea e il Santissimo Redertore attribuibile al Bagnasco.La volta del Transetto sopra la cappella decorata con stucchi a cassettoni riquadrano tre pitture di B.Violante che raffigurano tre momenti della passione : Gesù nell'orto degli ulivi, Gesù davanti a Pilato, al centro Gesù verso il Calvario.
La volta del transetto sopra la cappella della Patrona è decorata con pitture che imitano stucchi a cassettoni e riquadrano tre dipinti del 1902, opera del ritrattista sacerdote Carmelo Giunta, che evocano alcune scene del ritrovamento del quadro della Madonna della Provvidenza, l'apparizione della Vergine in sogno a un contadino , il ritrovamento del quadro, l'arrivo in paese sul carro con i buoi.
La Cappella principale, in fondo a destra, dedicata a San Giuseppe, accoglie una statua di legno del celebre scultore Bagnasco dettoil Vecchio.
La Cappella principale in fondo a sinistra e dedicata ll'Immacolata, la cui statua è di autore ignoto. Sempre a sinistra, vi è la statua di S. Calogero di fattura popolare, scolpita in legno di noce, segue Sant'Antonio e Santa Lucia.
Nella navata laterale destra seguono alla cappella del crocifisso:
la cappella della Medaglia miracolosa che accoglie nella nicchia centrale la statua della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa opera di Vincenzo Genovese, un'antica Tela di San Nicolò di Bari e un dipinto su ardesia dei Santi Martiri Cosma e Damiano;
La Cappella Liberty delle Anime Sante del Purgatorio con un grande altorilievo dal virtuosismo plastico del 1922 dello scultore leccese Cav. Raffaele Caretta;
la cappella di San Pasquale con la statua del santo che regge in mano un'ostenstorio, e la tela di San Biagio Vescovo e San Giovanni Bosco.
Vi è, anche, un'artistica urna del Cristo morto, capolavoro ligneo ottocentesco, che viene condotta il Venerdi Santo.
Nella Sacrestia, una statuetta dell'immacolata (a Maculatedda) di pregevole fattura. Bellissima la settecentesca balaustra ad intarsio marmoreo,il pulpito, il fonte battesimale e le due fonti dell'acqua benedetta, provenienti dalla Chiesa di S.Teresa, in piazza Indipendenza di Palermo

Fonte: Giuseppe Alessandro Barone




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