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Basilica Santa Maria Assunta e San Nicola
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::Basilica Santa Maria Assunta e San Nicola a Montalbano Elicona » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Basilica Santa Maria Assunta e San Nicola

Basilica Santa Maria Assunta e San Nicola




Le origini del luogo di culto risalgono al IX - X secolo, costruzione ad unica navata e con diverso orientamento dedicata un tempo al "Principe degli Apostoli", San Pietro, la cui edificazione è strettamente legata alle vicende del Castello di Montalbano Elicona. Con la parziale demolizione della primitiva rocca romana sulla quale si sono sedimentate le successive fortificazioni d'impronta bizantina, araba e successivamente ingrandita dai Nomanni, l'imperatore Federico II di Svevia impone un nuovo assetto politico e una diversa configurazione alla struttura urbanistica del centro Medievale. Alla primitiva “Cappella Reale”, identificabile come tricora o cuba di epoca bizantina, la Cappella Palatina della Santissima Trinità, corrisponde al di fuori delle mura di cinta, l'erigenda Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
Il culto di San Nicola,venne introdotto dai Basiliani di rito greco in epoca greco-bizantina ed è comune in molti centri del comprensorio.
La prima documentazione scritta sulla Chiesa di San Nicola risale al primo decennio del XIV secolo, tratta da Rationes Decimarum di quel periodo (1308-1310)con un presbitero di rito greco.
Edificio ricostruito e ingrandito nel 1646 affiancando alla navata centrale le due navate laterali, le operazioni di ricostruzione cambiarono ortogonalmente il suo orientamento. Il ribaltamento dell'asse ha consentito la realizzazione di uno scenografico prospetto posto alla sommità di una bella scalinata che ne amplifica l'imponenza. Il campanile, realizzato tra il 1665 - 1673, sumptibus suis dall'arciprete montalbanese Leonardo Saccone, ne ammorbidisce la severità delle forme con la sua merlatura. In esso sono collocate delle pregevoli campane in bronzo.
Elevata a Basilica Minore, con il titolo di Maria SS. Assunta, da Papa Giovanni Paolo II nel 1997, oggi la Chiesa è di proprietà della Parrocchia di San Nicolò
L’impianto basilicale è a croce latina con ampia navata centrale con tetto a capriate, le pareti arricchite da fregi, rosoni e stucchi. Lungo le navate laterali a cinque arcate ciascuna, sono disposti cinque altari minori a sinistra, quattro altari e un ingresso laterale a destra.
Lo spazio interno è articolato in tre navate per mezzo di robusti pilastri sui quali si aprono grandi archi a tutto sesto. La navata centrale è arricchita da medaglioni in stucco raffiguranti personaggi biblici.
Il tetto è costituito da travature lignee intagliate e dipinte.
La parete della navata laterale sinistra presenta mense murali adorne e sovrastate da tele di scuola siciliana.

Nella prima campata a destra è collocata l'iscrizione marmorea riproducente il testo della Bolla Pontificia di Papa Giovanni Paolo IIdecretante l'elevazione a Basilica minore. L'epigrafe della Bolla Pontificia recita in lingua latina:

« IOANNES - PAULUS - PP - II - AD PERPETUAM REI MEMORIAM - CLARIS TEMPLIS ARCHIDIOECESIS MESSANENSIS - LIPARENSIS - SANCTAE LUCIAE IURE MERITOQUE ACCENSENDA VIDETUR ECCLESIA BEATAE MARIAE VINGINIS IN CAELUM ASSUMPTAE, QUAE EXSTAT IN "MONTALBANO ELICONA", UBI ANNOMCCX EST AEDIFICATA, SAECULO XVII ITERUM RESTITUTA ET HOC QUOQUE TEMPORE INSTAURATA. QUAM QUIDEMCONSTAT NOTUM ESSE CENTRUM SPIRITUALIS VITAE, PRAESERTIM CULTUS SANCTAE CRUCIS AC MARIALIS NECNON OPERUM EVANGELIZATIONIS ET CARITATIS. QUAPROPTER, CUM VENERABILIS FRATER IGNATIUS CANNAVO’ ARCHIEPISCOPUS METROPOLITA MEMORATAE SEDIS, LITTERIS DIE XXX MENSIS DECEMBRIS SUPERIORE ANNO DATIS, ETIAM CLERI POPULIQUE SUI NOMINE POSTULAVERIT UT EANDEM ECCLESIAE TITULO HAC DIGNITATE BASILICAE MINORISHONESTAREMUS, NOS, PATERNAE BENEVOLENTIAE DOCUMENTUM ISTIS DILECTIS SICILIAE FILII CUPIENTES PRAEBERE, EIUS PASTORIS PRECIBUS PERQUAM LIBENTER OBSECUNDANDUM ESSE PUTAMUS. RATIS IGITUR PLANE HABITIS IIS QUAE CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM, TRIBUTIS A NOBIS FACULTATIBUS, HAC IN RE EGIT, SUMMA APOSTOLICA POTESTATE, HARUM LITTERARUM VITUTE PERPETUUMQUE IN MODUM ECCLESIAM, QUAM DIXIMUS, AD BASILICAE MINORIS GRADUM DIGNITATEMQUE EVEHIMUS OMNIBUS FACTIS IURIBUS AC LITURGICIS CONCESSIONIBUS QUAE SACRIS AEDIBUS HOC NOMINE INSIGNITIS RITE COMPETUNT, IIS TAMEN SERVATIS QUAE SECUNDUM DECRETUM "DE TITULOBASILICAE MINORIS" DIE IX MENSIS NOVEMBRIS ANNO MCMLXXXXIX EDITUM, SERVANDA SUNT. HAS DENIQUE LITTERAS NUNC ET IN POSTERUM RATAS ESSE VOLUMUS CONTRARIIS QUIBUSLIBET REBUS NON OBSTANTIBUS. DATUM ROMAE, APUD SANCTUM PETRUM, SUB ANULO PISCATORIS, DIE XVI MENSIS MAII, ANNO MCMXCVII, PONTIFICATUS NOSTRI UNDEVICESIMO. - ANGELUS CARD. SODANO - SECRETARIUS STATUS »

Nella seconda campata troviamo un altare con quadro raffigurante la Vergine con Bambino e Santi.
Nella terza campata, un altare con quadro raffigurante la Trinità e Sante Siciliane. Con Santa Lucia, Sant'Agata e Santa Rosalia riconoscibili dagli elementi iconografici.
La quarta campata ospita l'ingresso lato sud.
Nella quinta campata notiamo un altare con quadro raffigurante la Vergine con Bambino, Santi e Anime Purganti.
Un altare con quadro raffigurante Santi è ospitato nella sesta campata.

La parete della navata laterale sinistra presenta altari con sopraelevazioni costituite da nicchie a vetri con statue di Santi. Gli altari sono formati da mense dagli elaborati paliotti marmorei con raffinati medaglioni centrali. Su ogni ripiano sono presenti tabernacoli di foggia diversa. Le sovraelevazioni dei primi tre altari coevi per realizzazione, simili nelle forme e nella fattura, sono costituite da lesene sormontate da timpani o frontoni ad archi spezzati simmetrici con fregio intermedio. Più antico, ricco, elaborato e sfarzoso si presenta l'altare dedicato a San Giuseppe.

Nella prima campata sinistra è collocata l'iscrizione marmorea riproducente il testo commemorante la consacrazione del tempio alla Santissima Beata Vergine Maria in Cielo Assunta avvenuta il 17 settembre 1992: L'epigrafe recita in lingua latina:

« VETUSTUM HOC TEMPLUM - BREVI SPATIO XII SAEC. VERGENTE CONDITUM - PETRO ET PAOLO APOST. DICATUM - AMPLIUS PULCHRIUSQUE POSTEA SAEPE REFECTUM - SAEC. XVI DEINDE CURRENTE - DUPLICI CULUMNARUM ORDINE NOVOQUE ALTARI - E MARMORE EXSTRUCTIS - PLACIDUS DI FIOREV. CL. - DIVO NICOLAO EP. A MDCXLVI DICATUM VOLUIT - RECENS DENIQUE POST LONGAM OBLIVIONEM - D. NUS BENEDICTUS ROTELLA ARCHIPR. - APTIUS TANTI TEMPLI DECORI SATAGENS - CUM FIDELIUM TUM MAXIME SUIS IMPENSIS - ADFABRE INSTAURANDUM CURAVIT - E. V. IGNATIUS CANNAVO'ARCHIEP. ARCHIM. - IN HONOREM B. MARIAE IN CAELUM ADSUMPTAE - SOLEMNI RITU CONSECRAVIT - XVII KAL. SEPT. A. D. MCMXCII - CARM. CUCINOTTA SCR. »

Seconda campata: Altare dedicato alla Vergine con Bambino.
Terza campata: Altare dedicato a Sant'Antonio di Padova.
Quarta campata: Cappella del Santissimo Crocifisso. Nell'unica cappella mediana della navata sinistra, su una mensa con elaborato paliotto a tarsie marmoree e raffinato medaglione centrale, campeggia un Crocifisso ligneo raffigurante il Cristus patiens che recenti studi hanno datato ai primi anni del XVI secolo e attribuito a scuola siciliana, bottega di Giovannello dei Matinati. Sulla sinistra è presente un'espressiva statua in cartapesta raffigurante la Madonna Addolorata.
Quinta campata: Altare dedicato al Sacro Cuore. Varco con la sacrestia.
Sesta campata: Altare dedicato a San Giuseppe e Gesù Fanciullo.
La Cappella posta nell'abside minore destra è dedicata a San Nicola. Il monumento del Santo Patrono in trono è stato realizzato da Giacomo Gagini nel 1587. I quattro bassorilievi delle formelle poste alla base del seggio raffigurano eventi legati alla vita del Santo. La sopraelevazione che racchiude l'arcata è costituita da colonne ioniche alla base e finemente scolpite con motivi fitoformi, scanalate d'ordine dorico lungo lo sviluppo dell'altezza, con elaborati capitelli corinzi all'estremità superiori. Le colonne reggono un'articolata trabeazione con vari ordini di ricca modanatura, con particolari finemente dorati, figure antropomorfe ai lati e teste di putti alati sui contrafforti e nei pennacchi dell'arco. L'arcata sottende il seggio vescovile delimitato da colonnine e braccioli dove, assiso in atto benedicente, domina la figura di San Nicola. Stupendo il morbido drappeggio della casula che riproduce in modo molto realistico l'effetto damascato della trama e dell'ordito dei motivi floreali e fitoformi, posti in risalto con la preziosa doratura. Lo stesso dicasi per il risalto degli accessori e delle pietre preziose ornamentali, mediante apposita coloritura. Alle spalle della figura è posto un bassorilievo marmoreo raffigurante putti alati nell'atto di deporre sul capo di San Nicola la mitra vescovile.
La Cappella posta nell'abside minore sinistra è dedicata al Santissimo Sacramento.
Nella parte bassa del campanile è collocata l'iscrizione marmorea riproducente il testo della committenza:

« D. O. M. - DOCTOR DON LEONARDO SACCONE ARCIPRETE DALL ANO 1645 INSINO AL 1673, E GIOVANNA SACCONE, E COSTANTINO HABBIAMO ERETTO QUESTO CAMPANILE A NOSTRE SPESE AD HONOR DI DIO, E DELLA BEATA VERGINE, DI SANTO NICOLO E DI TUTTI I SANTI IN REMISSIONE DE NOSTRI PECCATI »

Tra le sue numerose opere d'arte sono da segnalare anche l'originale reliquia con l'impronta del piede del beato Fra Bartolomeo da Montalbano; un monumentale organo, un bel pulpito, l'altare maggiore in legno dorato adorno di sculture, con il suo ciborio e pregiate tele dell'Ultima cena, datata 1758, e quella dell'Assunta.
L'arciprete è il decano fra i presbiteri di una parrocchia, responsabile per la corretta esecuzione dei doveri ecclesiastici e per lo stile di vita dei curati a lui sottoposti. Tra quelli che si sono succeduti ricordiamo:
- Arciprete Placido di Fiore XVII secolo.
- Arciprete Leonardo Saccone XVII secolo.
- Arciprete Benedetto Rotella.




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