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Colonna Pizzuta-Noto Marina
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::Colonna Pizzuta a Noto » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Colonna Pizzuta-Noto Marina

Colonna Pizzuta-Noto Marina




Monumento di origine greca datato III° secolo a.C. situato su una collinetta in faccia al mare Jonio e a poche centinaia di metri dalle mura dell'antica città di Eloro.
E' così chiamata non chiaramente se perché si ritenne che originariamente avesse avuto forma a guglia o "pizzo" o per la coltivazione del tipo di mandorla detta appunto "pizzuta" .
E' alta metri 18 con una circonferenza alla base di metri 3.90. Sorge su un basamento a 4 ordini di gradini alto metri 1.70 al centro di un platea rettangolare che misura metri 19.30x11.20. Si sconosce l'origine esatta del monumento ma pare debba trattarsi di un ossario eretto dai Siracusani a ricordo della vittoria riportata nel 413 a.C. sugli eserciti Ateniesi capitanati da Demostene e Nicia i quali perirono in quella battaglia".
Il sospetto che sotto il monumento potesse esservi una cripta, spinse l'archeologo Paolo Orsi ad eseguire una minuziosa esplorazione. Si trovò effettivamente un piccolo ipogeo funerario scavato nella roccia, costituito da una stanza quadrangolare da metri 2.55x2.75 e con l'interno stuccato in rosso e bianco. Furono trovati due letti funebri sui quali giacevano due guerrieri uno dei quali teneva in mano un bronzo di Jerone II. L'ipogeo, classificato del terzo secolo, è in contrasto con la stele che appartiene al V. Il monumento ha subito delle trasformazioni e il mistero si addensa per la presenza dei due guerrieri. Essi, appartenendo al III secolo non potevano essere caduti nella battaglia dell'Asinaro. L'ipotesi più attendibile rimane quella di Paolo Orsi il quale pensa che, data la preesistenza del monumento, nel III secolo sia stato trasformato in heroa per la glorificazione di illustri defunti. Dall'aspetto della collinetta sulla quale sorge il monumento c'è da pensare che essa sia tutto un immenso ossario di guerra. Sulla stele è murata una lapide in marmo del 1795 a ricordo dei lavori di ricostruzione e di rafforzamento che allora furono eseguiti per volere di Ferdinando di Borbone". [Fonte: Gaetano Passarello, "Guida della città di Noto", Noto 1962].
Come raggiungerla:
Percorrendo la strada Noto-Pachino, all'altezza della Casa cantoniera di contrada Astrico, due tabelle segnaletiche indicano i siti archeologici degli scavi di Eloro e della Colonna Pizzuta. Seguendo il percorso indicato si arriva dopo qualche kilometro a un bivio: la strada di destra conduce a Eloro; quella di sinistra porta alla Colonna Pizzuta.



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