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::Chiesa di san Giacomo a Termini Imerese » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Chiesa di san Giacomo

Chiesa di san Giacomo

Via Ospedale delle Donne



Edificata nello storico quartiere Rocchecelle, un tempo chiesa Madre e sede probabilmente dell'antico Vescovado di Termini Imerese, abolito con l'arrivo dei Normanni, durante i secoli subì delle modifiche che la segnarono radicalmente. Si può notare la base della Torre Merlata e medievale, testimoni che anch'essa come molte altre chiese, venne edificata su rovine di strutture romane.
Nelle pareti laterali si intravedono delle croci affrescati,simili a quelli dei Cavalieri di Malta.
Fu sede della "Congregazione dell'Assunta " notasi sepoltura sigillata con una lastra in pietra scolpita, e posta ai piedi dell'Altare Maggiore. Nel 1500 l'edificio molto pericolante cedette il titolo di chiesa Madre, in seguito furono organizzate opere di ristrutturazione datate del 1757 circa. Mentre il titolo di chiesa Madre si alternò alla chiesa di Santa Maria La Nova, e di San Nicolò di Bari ( attuale Duomo ). L'ultimo restauro risale al XIX sec.titolando così la chiesa a San Giacomo e San Biagio, successivamente nel 1943 durante un bombardamento una bomba in'esplosa cadde al centro del tetto ( vedi foto ) causando notevoli danni, e destinandola così a diventare nel tempo quella che vediamo oggi. A quanto pare solo due affreschi si salvarono, furono staccati per via di un restauro in attesa di una futura ricollocazione.

Da un atto del notaio Filippo Giacomo d'Ugo, nella matrice Chiesa di Termini" (La Chiesa di san Giacomo era l'antica Matrice di Termini) si registra la "Morte di Ferdinando il Cattolico 05 Marzo 1516.
"Gl'Illustri, Eccellenti e molto Magnifici signori marchese di Geraci, marchese di Licodia, conte di Cammarata, conte di San Marco, conte di Golisano, barone di Ciminna, barone di Realmuto, tanto nomine proprio quanto come procuratori di altri baroni che restarono nella felice città di Palermo, volendo evitare gli scandali, omicidi ed altri danni, si partirono ieri di detta città, e venuti in questa (di Termini) hanno fatto i funerali per la morte della Sacra Maestà del re nostro Ferdinando, e ad alta voce invocano il nome della maestà della regina Giovanna e del principe di lei figlio primogenito, per dichiarare la loro mente ed il cuore fedele.
Intervenuti per testimoni i magnifici signori Angelo de Serio Capitano, Niccolò di Buonafede, Giovanni Fazano e Vincenzo de Vita Giurati, il Venerabile Presbitero Bartolomeo De Matteo Vice-Arciprete e Vicario, Antonino Romano Segreto, Giovanni Antonio De Vitale Vice-Portulano. 23 Gennaro 1516- Ferdinando il Cattolico scendeva nella tomba a Granata, e la consorte Isabella ve lo avea preceduto. In difetto di legittima discendenza maschile, l'unica loro figlia Giovanna, impalmata all'Arciduca Filippo D'Austria, era stata nel 1503 dal Parlamento di Sicilia riconosciuta futura erede del regno."
(Storie Siciliane di Isidoro La Lumia.)



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