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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Castello di Nelson

Castello di Nelson

Corso Giorgio Maniace,1



Non si tratta di un castello in senso stretto, anche se così viene tradizionalmente chiamato dai brontesi, ma di un complesso formato da tre edifici principali:
1) Un'abbazia benedettina (XII sec.), che costituisce la struttura originaria e che fu edificata sulle rovine di una cappella bizantina dell'XI sec. nei luoghi della battaglia occorsa tra i Saraceni e le truppe del generale Maniace;
2) La chiesa di S. Maria (XII Sec.), splendido esempio di architettura religiosa normanna;
3) La dimora nobiliare dei duchi Nelson-Bridport, ricavata da un ampliamento-ristrutturazione della vecchia abbazia e oggi trasformata nel Museo Nelson.
Il Castello o Ducea Nelson sorge a circa 13 Km da Bronte. Donata dal Re Ferdinando di Borbone, re delle due Sicilie, all'Ammiraglio Orazio Nelson per i servigi resi nel soffocare la rivoluzione napoletana del 1799 , La Ducea Nelson, un'ampia distesa a nord di Bronte, fu l' ultimo feudo d'Italia ad essere abolito.
L'ammiraglio non visitò mai queste terre, ma doveva tenere in tutto rispetto quel dono, perchè fino alla fine dei suoi giorni ( 1805) amò firmarsi come Nelson-Bronte. Il feudo fu amministrato da procuratori inviati dall'Inghilterra e dal 1836 fu frequentato più o meno stabilmente anche dai discendenti dell'ammiraglio, i Nelson-Bridport, che ne hanno tenuto la proprietà fino al 1981, anno in cui diventa proprietario il Comune di Bronte.
Al centro del cortile principale che da eccesso alle stanze troviamo ubicata una croce eretta in memoria dell'Ammiraglio Nelson.
Al suo interno oltre allo splendido giardino vi è una piccola chiesa ben conservata, in stile arabo-normanno, dedicata alla Madonna di Maniace.
Recentemente ristrutturato, il castello ospita nelle ex stanze dell'ammiraglio Nelson un museo , mentre gli antichi granai sono diventati luoghi di studi e congressi.
Gli ambienti del museo riproducono un'originalissima contaminazione del gusto e dello stile di vita inglese con elementi dell'arte e della cultura siciliane. Vi si accede imboccando le scale che partono a sinistra dell'ingresso principale del castello. Un lungo corridoio disimpegna tutte le stanze: sulle pareti si alternano ritratti della famiglia Nelson e documenti storici incorniciati, tra cui un biglietto autografo di Verdi del 1862 e un invito dell'attuale regina d'Inghilterra Elisabetta II.
L'arredamento delle stanze, è un crogiolo di stili diversi: mobili importati dall'Inghilterra convivono con arredi originali dell'ex convento e con esemplari di artigianato siciliano d'epoca .
Oltre agli arredi d'epoca, pregiate cassapanche siciliane del settecento, reperti archeologici, ritrovati di recente durante l'ultima ristrutturazione dell'edificio, cimeli di guerra, medaglie, pregiate suppellettili, libri antichi e quadri storici, si trova anche la campana originale della nave di Nelson e due dei bicchieri di cristallo con cui l'ammiraglio festeggiò la vittoria di Trafalgar insieme ai suoi ufficiali.

L'Abbazia e la Chiesa di S.Maria di Maniace

L'abbazia benedettina di S. Maria di Maniace rappresenta la struttura originaria del Castello Nelson. La costruzione dell'abbazia e della chiesa di S. Maria di Maniace avvenne nel 1174 sotto il dominio normanno, per volontà della regina Margherita di Navarra, madre di Guglielmo Il Buono, che volle edificare il monastero sulle rovine di una precedente chiesetta bizantina. Da qui passarono in qualità di abati personaggi illustri come il letterato francese Guglielmo di Blois e il cardinale Rodrigo Borgia, poi Papa Alessandro IV. L'edificio subì diversi crolli e fu quasi distrutto dal terremoto del 1693: venne poi ricostruito più volte, fino al recupero completo ad opera della famiglia Nelson. Dall'ingresso principale del castello, girando subito a destra, ci ritroviamo di fronte al portale ogivale della Chiesa di S. Maria di Maniace, che ha forti somiglianze col Duomo di Monreale, eretto nello stesso anno. Interessanti le piccole cariatidi che popolano i capitelli, oggetto di diverse interpretazioni: quelli di sinistra riprodurrebbero il lato caotico della vicenda umana, dominato dalla lussuria, e sono una rassegna delle più mostruose figure dei bestiari medievali; quelli di destra racconterebbero invece la vicenda "storica" del genere umano e delle sue attività: l'agricoltura, la caccia, la guerra. All'interno della chiesa si trovano un'icona bizantina (madonna con bambino) e una pala d'altare dell'XI secolo, un bassorilievo romanico del XII sec. raffigurante un'annunciazione, un trittico del XIV sec. e due dipinti del XV-XVI sec., di cui uno forse di scuola leonardesca. Uscendo dalla chiesa ci si trova nel cortile lastricato dell'abbazia, col pozzo ottagonale. Da qui si può accedere al vecchio granaio, dove di recente è stato riportato alla luce l'antica abside della Chiesa di S. Maria e dove oggi vengono ospitati congressi ed eventi.



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