D'azzurro al serpente alato (o drago) d'oro che butta fuoco dalla bocca. |
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La famiglia Boccadifuoco (o Boccadifoco o Buttafuoco), proveniente da Piacenza nel 1340 ca., si trasferisce in Sicilia con Giacomo Boccadifuoco, intimo di re Pietro IV d'Aragona e II di Sicilia. Nel 1350 ca. Piero è familiare e ostiario (custode della chiesa) di re Ludovico I d'Aragona e I di Sicilia. Dal 1453 al 1459 Pietro è castellano di Plaza, e nel 1520 Giovanni senior è iscritto allaMastra Nobile della Città. Nel XVII secolo si registrano Erasmo (1611-1686) gesuita e provinciale di Sicilia, Domenico barone della Tonnara di Sciacca e Giuseppe, socio dell'Accademia Piazzese dei Curiosi seguaci di Apolline. Sempre in questo secolo i due fratelli Carlo e Giuseppe Boccadifuoco sono padri Teatini. Quest'ultimo (1604-1684) entra nel 1630 anche nell'Ordine Cavalleresco degli Ospedalieri di Gerusalemme, nel 1632 fonda laCongregazione della Sciabica, nel 1642 diventa governatore della Casa Teatina piazzese e nel 1684, pochi giorni prima di morire, è nominato vescovo di Mazara. Quella dei Boccadifuoco di Piazza era una delle pochissime famiglie ad avere una cappella nel Pantheon della Città, la chiesa di S. Pietro. Infatti, la I cappella a dx della chiesa, quella del Crocifisso ligneo di fra' Umile, fu costruita dalla famiglia Boccadifuoco nella II metà del '500, come si può vedere dallo stemma in alto sull'arcata. Inoltre, questa famiglia ha pure lo stemma scolpito negli interstizi delle arcate del chiostro dei Carmelitani e nella Pinacoteca Comunale esiste anche una scultura di piccolo drago, proveniente dalla villa Ciancio (villetta Roma) dove era posizionata insieme a una copia, sui pilastri del cancello di entrata, che farebbe pensare proprio allo stemma della famiglia Boccadifuoco.
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